Calcio
BDC - de Giovanni: "Si pensa poco ai tifosi, soprattutto a quelli che sono fuori Napoli"
23.04.2024 00:30 di Napoli Magazine

Monologo a inizio puntata per lo scrittore Maurizio De Giovanni, presente a "Il Bello del Calcio", su Televomero: "Oggi, in un programma di tifosi in una radio napoletana, ha telefonato un tifoso dal Brasile. Ha detto qualche parola all'inizio qualificandosi e dicendo chi era e da dove chiamasse. Telefonava da una città minore del Brasile. Dopo qualche parola, è scoppiato a piangere e il conduttore gli ha chiesto perché. Lui ha risposto che quando il Napoli perde, la sua settimana è tutta diversa nei rapporti sociali con le persone. Io credo che si pensi poco ai tifosi: non solo ai napoletani che vanno al Maradona a sostenere la squadra, come un tifoso deve fare, e che fischiano a fine partita come hanno diritto di fare. Si pensa poco soprattutto a quelli che sono fuori Napoli, cambia tutto. Essere tifoso del Napoli è questione d'identità, non finisce con la fine della partita. Manca un pezzo. I tifosi fuori da Napoli sono stati molto felici, per loro è ancora più bruciante dover vivere questa condizione. Credo che la società, i giocatori, l'allenatore e lo staff tecnico dovrebbero pensare di più ai tifosi: quella maglietta, come tutte le altre, rappresenta qualcosa. Ma questa maglietta rappresenta l'anima, l'umore e lo stato d'animo di una città. Sarebbe giusto ricordarsene e dare un po' di più, non soltanto per vincere ma soprattutto per sapere di essere usciti dal campo sapendo di aver dato tutto. I tifosi del Napoli applaudono se perdi ma hai dato tutto, ma questa squadra non sta dando tutto e non è nemmeno una squadra in questo momento. Credo sia necessario un momento di riflessione pensando ai tifosi lontano da Napoli e ai club di tifosi che si riuniscono solo per vedere la partita e per specchiare, nei loro occhi, la loro identità. ADL tra i personaggi meno amati della storia del Napoli? Non penso, considerando anche il trattamento ricevuto ad esempio in passato da Naldi e Corbelli. Il vero problema della sua gestione è la poca sintonia che il club ha creato con la città e i tifosi: non c'è una sede, né uffici, manca un centro sportivo e anche i giocatori non vengono presentati nel modo giusto".

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BDC - de Giovanni: "Si pensa poco ai tifosi, soprattutto a quelli che sono fuori Napoli"

di Napoli Magazine

23/04/2024 - 00:30

Monologo a inizio puntata per lo scrittore Maurizio De Giovanni, presente a "Il Bello del Calcio", su Televomero: "Oggi, in un programma di tifosi in una radio napoletana, ha telefonato un tifoso dal Brasile. Ha detto qualche parola all'inizio qualificandosi e dicendo chi era e da dove chiamasse. Telefonava da una città minore del Brasile. Dopo qualche parola, è scoppiato a piangere e il conduttore gli ha chiesto perché. Lui ha risposto che quando il Napoli perde, la sua settimana è tutta diversa nei rapporti sociali con le persone. Io credo che si pensi poco ai tifosi: non solo ai napoletani che vanno al Maradona a sostenere la squadra, come un tifoso deve fare, e che fischiano a fine partita come hanno diritto di fare. Si pensa poco soprattutto a quelli che sono fuori Napoli, cambia tutto. Essere tifoso del Napoli è questione d'identità, non finisce con la fine della partita. Manca un pezzo. I tifosi fuori da Napoli sono stati molto felici, per loro è ancora più bruciante dover vivere questa condizione. Credo che la società, i giocatori, l'allenatore e lo staff tecnico dovrebbero pensare di più ai tifosi: quella maglietta, come tutte le altre, rappresenta qualcosa. Ma questa maglietta rappresenta l'anima, l'umore e lo stato d'animo di una città. Sarebbe giusto ricordarsene e dare un po' di più, non soltanto per vincere ma soprattutto per sapere di essere usciti dal campo sapendo di aver dato tutto. I tifosi del Napoli applaudono se perdi ma hai dato tutto, ma questa squadra non sta dando tutto e non è nemmeno una squadra in questo momento. Credo sia necessario un momento di riflessione pensando ai tifosi lontano da Napoli e ai club di tifosi che si riuniscono solo per vedere la partita e per specchiare, nei loro occhi, la loro identità. ADL tra i personaggi meno amati della storia del Napoli? Non penso, considerando anche il trattamento ricevuto ad esempio in passato da Naldi e Corbelli. Il vero problema della sua gestione è la poca sintonia che il club ha creato con la città e i tifosi: non c'è una sede, né uffici, manca un centro sportivo e anche i giocatori non vengono presentati nel modo giusto".