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IL PARERE - Cilli: "Napoli, prendere Garcia fu un errore, Conte è il sogno di ADL"
04.05.2024 10:32 di Redazione

Luca Cilli, giornalista di Sky Sport, ha rilasciato un’intervista a TerzoTempoNapoli.Com.

 

 Un tuo pensiero sull’Inter campione d’Italia?

 

“L’Inter ha vinto con pieno merito un campionato che ha dominato dall’inizio fino al momento in cui ha battuto nettamente e senza appello il Milan nel derby, conquistando con largo anticipo il ventesimo scudetto. Quello della seconda stella, uno degli obiettivi principali fissati dal club all’inizio della stagione. Sul campo l’Inter ha dimostrato di essere di un livello superiore al resto della concorrenza sotto diversi punti di vista: tecnico, tattico, fisico, come composizione della rosa e le tante soluzioni che poteva offrire a Simone Inzaghi. L’allenatore merita tantissimi complimenti. Messo in discussione più o meni di questi tempi un anno fa, a distanza di 12 mesi si è ripreso tutto con gli interessi. Dimostrando di essere uno dei più bravi sia nella gestione in campo dei suoi calciatori ma anche fuori. E’ riuscito a costruire un gruppo dove ogni calciatore si sente parte integrante di un progetto che ha presente e futuro. L’Inter con Inzaghi, potenzialmente, può aprire un ciclo di successi. Brava anche l’area tecnica perché il direttore sportivo Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin, insieme all’AD Marotta e a Inzaghi, hanno costruito una squadra parecchio forte che già adesso parte migliorata in vista della prossima stagione. Gli innesti di altri due giocatori presi a zero come Zielinski e Taremi infatti vanno a migliorare e arricchire centrocampo e attacco.

 

 

Ti saresti aspettato un Napoli così in basso?

 

Sì, nessuna sorpresa. Ho sempre avuto dei grossi dubbi sul Napoli post scudetto nel momento in cui sono andati via contemporaneamente, seppur per motivi differenti, l’allenatore Luciano Spalletti e il direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Cioè due degli artefici della costruzione di un successo senza eguali e assolutamente meritato. Purtroppo il presidente De Laurentiis, a cui vanno comunque attribuiti diversi altri meriti per ciò che è riuscito a fare nel corso degli anni, ha completamente sbagliato tutte le scelte. Sia all’inizio che durante il resto dell’anno. Prendere Rudi Garcia, ad esempio, per rimpiazzare Spalletti è stato il primo errore. Non era un allenatore da Napoli e, con il massimo rispetto per il professionista, nemmeno il profilo più adatto per aprire un nuovo ciclo. Poco comprensibile anche la soluzione Walter Mazzarri, allenatore che nelle ultime stagioni non è riuscito ad incidere e che pare ormai entrato nella fase calante della carriera. Prendere Calzona poi è la chiusura del cerchio degli errori. Dalle negatività il Napoli e il presidente De Laurentiis possono comunque tirare fuori degli insegnamenti. Come il fatto che un direttore sportivo è una figura imprescindibile e che l’allenatore fa la differenza. Chiaramente i calciatori hanno la loro fetta di responsabilità. Anche grande. In tanti si sono sentiti appagati, in diversi sono apparsi sin dai primi mesi con la testa altrove. Già proiettati verso nuove esperienze, magari maggiormente stimolanti o in squadre altamente competitive. Anche questo aspetto ha inciso parecchio su una stagione deludente e totalmente fallimentare.

 

Conte o Pioli per la panchina azzurra?

 

Antonio Conte è il pensiero fisso del presidente De Laurentiis. I primi colloqui ci sono stati in estate prima di prendere Garcia ma anche dopo il suo esonero, e comunque nel corso dei mesi non si sono mai interrotti. Spiega Cilli, in esclusiva per TTN, la lunga opera di convincimento comunque sembra aver fatto breccia nella testa di Conte che negli ultimi tempi ha dato la propria disponibilità per eventualmente guidare il club a determinate condizioni. Cioè un mercato orientato a costruire e ridisegnare una squadra in grado quantomeno di competere per obiettivi ambiziosi. Dal mio punto di vista sarebbe perfetto per Napoli, intesa come squadra e città. E’ l’allenatore in grado di rilanciare tutto, ambiente e tifosi, e tutti, cioè anche quei calciatori che al momento non sembrano convinti di restare. Uno come Conte, con il suo carisma, con la sua voglia di iniziare a costruire un percorso vincente, può riaccendere motivazioni e senso di appartenenza. Oltre a Conte anche Stefano Pioli è un allenatore parecchio apprezzato dalla proprietà e da Manna, il nuovo direttore sportivo. Non deve ingannare l’ultima annata con il Milan perché Pioli è un bravo allenatore. Si porta dietro l’etichetta di “normalizzatore” ma secondo me è riduttiva. Non rende giustizia alle qualità di Pioli che è decisamente molto di più. Anche lui rappresenterebbe una buona soluzione da cui ripartire. Fra i due, personalmente, scelgo però Conte. Chi prenderesti al posto di Osimhen? E’ la scelta che il Napoli non può sbagliare, perché il ruolo è estremamente delicato. Chiaramente molto dipenderà da chi sarà il nuovo allenatore e di conseguenza quelle che saranno le richieste tecniche e tattiche. La cosa certa è che il club se dovesse vendere Osimhen a una cifra importante avrà a disposizione un budget altrettanto prezioso da reinvestire per la punta. Ciò che significa che avrà la possibilità di scegliere fra tanti. Dichiara Cilli, in esclusiva per TTN. Personalmente, in materia di attaccanti, sono rimasto favorevolmente sorpreso dalla punta dello Sporting Lisbona Viktor Gyokeres. Classe ’98, 25 anni, ha delle ottime potenzialità alcune delle quali non ancora del tutto espresse. Giocatore moderno che sa fare tutto e anche molto bene: segna parecchio e fa segnare, lavora per la squadra e sa quando mettersi in proprio. Gran giocatore, pronto per una big. Un altro da prima fascia è la punta del Feyenoord, Santiago Gimenez, così come Sorloth del Villarreal.

 

 

Cosa pensi dell’attuale calcio italiano?

 

A livello di club c’è stato un netto miglioramento. In Europa siamo tornati ad essere protagonisti e il ranking UEFA raggiunto ne è la testimonianza. Non manca molto anche per il ritorno al successo di una nostra squadra, magari già da questa stagione. Per la Nazionale il discorso è diverso e Spalletti dovrà ingegnarsi parecchio per allestire una squadra in grado di fare molto bene all’Europeo di questa estate. Fra portieri, difensori e centrocampisti siamo messi bene. I problemi sono lì davanti dove, purtroppo, da anni non abbiamo un attaccante in grado di fare la differenza e garantire con continuità un certo numero di gol. Tatticamente però siamo sempre avanti a tutti gli altri, i nostri allenatori sono i più preparati. E questo può fare la differenza”.

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IL PARERE - Cilli: "Napoli, prendere Garcia fu un errore, Conte è il sogno di ADL"

di Napoli Magazine

04/05/2024 - 10:32

Luca Cilli, giornalista di Sky Sport, ha rilasciato un’intervista a TerzoTempoNapoli.Com.

 

 Un tuo pensiero sull’Inter campione d’Italia?

 

“L’Inter ha vinto con pieno merito un campionato che ha dominato dall’inizio fino al momento in cui ha battuto nettamente e senza appello il Milan nel derby, conquistando con largo anticipo il ventesimo scudetto. Quello della seconda stella, uno degli obiettivi principali fissati dal club all’inizio della stagione. Sul campo l’Inter ha dimostrato di essere di un livello superiore al resto della concorrenza sotto diversi punti di vista: tecnico, tattico, fisico, come composizione della rosa e le tante soluzioni che poteva offrire a Simone Inzaghi. L’allenatore merita tantissimi complimenti. Messo in discussione più o meni di questi tempi un anno fa, a distanza di 12 mesi si è ripreso tutto con gli interessi. Dimostrando di essere uno dei più bravi sia nella gestione in campo dei suoi calciatori ma anche fuori. E’ riuscito a costruire un gruppo dove ogni calciatore si sente parte integrante di un progetto che ha presente e futuro. L’Inter con Inzaghi, potenzialmente, può aprire un ciclo di successi. Brava anche l’area tecnica perché il direttore sportivo Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin, insieme all’AD Marotta e a Inzaghi, hanno costruito una squadra parecchio forte che già adesso parte migliorata in vista della prossima stagione. Gli innesti di altri due giocatori presi a zero come Zielinski e Taremi infatti vanno a migliorare e arricchire centrocampo e attacco.

 

 

Ti saresti aspettato un Napoli così in basso?

 

Sì, nessuna sorpresa. Ho sempre avuto dei grossi dubbi sul Napoli post scudetto nel momento in cui sono andati via contemporaneamente, seppur per motivi differenti, l’allenatore Luciano Spalletti e il direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Cioè due degli artefici della costruzione di un successo senza eguali e assolutamente meritato. Purtroppo il presidente De Laurentiis, a cui vanno comunque attribuiti diversi altri meriti per ciò che è riuscito a fare nel corso degli anni, ha completamente sbagliato tutte le scelte. Sia all’inizio che durante il resto dell’anno. Prendere Rudi Garcia, ad esempio, per rimpiazzare Spalletti è stato il primo errore. Non era un allenatore da Napoli e, con il massimo rispetto per il professionista, nemmeno il profilo più adatto per aprire un nuovo ciclo. Poco comprensibile anche la soluzione Walter Mazzarri, allenatore che nelle ultime stagioni non è riuscito ad incidere e che pare ormai entrato nella fase calante della carriera. Prendere Calzona poi è la chiusura del cerchio degli errori. Dalle negatività il Napoli e il presidente De Laurentiis possono comunque tirare fuori degli insegnamenti. Come il fatto che un direttore sportivo è una figura imprescindibile e che l’allenatore fa la differenza. Chiaramente i calciatori hanno la loro fetta di responsabilità. Anche grande. In tanti si sono sentiti appagati, in diversi sono apparsi sin dai primi mesi con la testa altrove. Già proiettati verso nuove esperienze, magari maggiormente stimolanti o in squadre altamente competitive. Anche questo aspetto ha inciso parecchio su una stagione deludente e totalmente fallimentare.

 

Conte o Pioli per la panchina azzurra?

 

Antonio Conte è il pensiero fisso del presidente De Laurentiis. I primi colloqui ci sono stati in estate prima di prendere Garcia ma anche dopo il suo esonero, e comunque nel corso dei mesi non si sono mai interrotti. Spiega Cilli, in esclusiva per TTN, la lunga opera di convincimento comunque sembra aver fatto breccia nella testa di Conte che negli ultimi tempi ha dato la propria disponibilità per eventualmente guidare il club a determinate condizioni. Cioè un mercato orientato a costruire e ridisegnare una squadra in grado quantomeno di competere per obiettivi ambiziosi. Dal mio punto di vista sarebbe perfetto per Napoli, intesa come squadra e città. E’ l’allenatore in grado di rilanciare tutto, ambiente e tifosi, e tutti, cioè anche quei calciatori che al momento non sembrano convinti di restare. Uno come Conte, con il suo carisma, con la sua voglia di iniziare a costruire un percorso vincente, può riaccendere motivazioni e senso di appartenenza. Oltre a Conte anche Stefano Pioli è un allenatore parecchio apprezzato dalla proprietà e da Manna, il nuovo direttore sportivo. Non deve ingannare l’ultima annata con il Milan perché Pioli è un bravo allenatore. Si porta dietro l’etichetta di “normalizzatore” ma secondo me è riduttiva. Non rende giustizia alle qualità di Pioli che è decisamente molto di più. Anche lui rappresenterebbe una buona soluzione da cui ripartire. Fra i due, personalmente, scelgo però Conte. Chi prenderesti al posto di Osimhen? E’ la scelta che il Napoli non può sbagliare, perché il ruolo è estremamente delicato. Chiaramente molto dipenderà da chi sarà il nuovo allenatore e di conseguenza quelle che saranno le richieste tecniche e tattiche. La cosa certa è che il club se dovesse vendere Osimhen a una cifra importante avrà a disposizione un budget altrettanto prezioso da reinvestire per la punta. Ciò che significa che avrà la possibilità di scegliere fra tanti. Dichiara Cilli, in esclusiva per TTN. Personalmente, in materia di attaccanti, sono rimasto favorevolmente sorpreso dalla punta dello Sporting Lisbona Viktor Gyokeres. Classe ’98, 25 anni, ha delle ottime potenzialità alcune delle quali non ancora del tutto espresse. Giocatore moderno che sa fare tutto e anche molto bene: segna parecchio e fa segnare, lavora per la squadra e sa quando mettersi in proprio. Gran giocatore, pronto per una big. Un altro da prima fascia è la punta del Feyenoord, Santiago Gimenez, così come Sorloth del Villarreal.

 

 

Cosa pensi dell’attuale calcio italiano?

 

A livello di club c’è stato un netto miglioramento. In Europa siamo tornati ad essere protagonisti e il ranking UEFA raggiunto ne è la testimonianza. Non manca molto anche per il ritorno al successo di una nostra squadra, magari già da questa stagione. Per la Nazionale il discorso è diverso e Spalletti dovrà ingegnarsi parecchio per allestire una squadra in grado di fare molto bene all’Europeo di questa estate. Fra portieri, difensori e centrocampisti siamo messi bene. I problemi sono lì davanti dove, purtroppo, da anni non abbiamo un attaccante in grado di fare la differenza e garantire con continuità un certo numero di gol. Tatticamente però siamo sempre avanti a tutti gli altri, i nostri allenatori sono i più preparati. E questo può fare la differenza”.