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SASSUOLO - L'ex Schenardi: "Napoli, Osimhen può fare la differenza"
28.02.2024 13:13 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Schenardi, assessore allo sport del comune di Terni, ex calciatore, tra le altre, di Sassuolo e Bologna:

 

È giusto dire che Sassuolo e Napoli sono le due grandi delusioni del campionato?

 

“Si può anche dire, anche se entrambe le squadre hanno affrontato cambiamenti importanti. Il Napoli ha cambiato tecnico, un aspetto importante, mentre gli emiliani hanno cambiato tanti interpreti. Tuttavia, bisogna sottolineare che, se per una società come il Napoli è motivo di preoccupazione il fatto di non poter figurare tra le squadre qualificate alla prossima Champions League, rischiare la retrocessione, come nel caso del Sassuolo, è ancor più preoccupante”.

 

Cosa è pesato di più nella stagione del Napoli?

 

“Lo scudetto del Napoli non era preventivato. Se nella stagione di Maradona il club aveva acquistato una serie di giocatori importanti, strutturandosi per il successo, quello dello scorso anno possiamo definirlo un successo estemporaneo. Dunque, aver vinto quel campionato credo possa aver contribuito a calare l’adrenalina. Anche l’addio di Spalletti ha giocato un ruolo importante. Bisogna comprendere che ci sono club, come la Juventus e le milanesi, che sono strutturate per vincere, ed altri club che, a livello di ambiente, non lo so e, pertanto, confermarsi è sempre molto difficile”.

 

Thiago Motta è la chiave del successo del Bologna?

 

“Sicuramente non si può negare che Thiago Motta abbia dato un’impronta importante. Se la squadra è in zona Champions non si può pensare che il tecnico non abbia contribuito. Inoltre, parliamo di un club che da anni si sta strutturando per lottare per posizioni importanti di classifica. I felsinei potrebbero divenire la nuova Atalanta del nostro campionato. In questa prospettiva, è importante abituare l’ambiente a determinati tipi di classifica che, però, non ti si possono ripercuotere contro. Anche arrivare quinto o sesto, dopo un campionato come quello attuale, fa parte del percorso”.

 

Al tecnico del Bologna consiglierebbe di restare in Italia o di andare all’estero?

 

“Quando un allenatore ha la possibilità di andare a migliorare, sia dal punto di vista economico che professionale, deve poter sfruttare l’occasione. Un giocatore può sbagliare una partita ed andare in panchina, potendo riscattarsi nelle gare successive. Un tecnico non può sempre fare scelte di cuore, se sbaglia tre partite rischia di andare a casa".

 

Ci dice un calciatore che potrà essere decisivo sia per Sassuolo-Napoli che per Inter-Atalanta?

 

“Per Inter-Atalanta, al di là dei soliti nomi, come Lautaro, ci sono giocatori come Darmian che possono definirsi la vera anima della squadra. Sono giocatori meno sponsorizzati ma anche tra i più preziosi. Per la gara degli azzurri, invece, bisognerebbe attendere le formazioni, anche se credo che Osimhen sia un calciatore che può fare la differenza in qualsiasi partita”.

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SASSUOLO - L'ex Schenardi: "Napoli, Osimhen può fare la differenza"

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28/02/2024 - 13:13

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Schenardi, assessore allo sport del comune di Terni, ex calciatore, tra le altre, di Sassuolo e Bologna:

 

È giusto dire che Sassuolo e Napoli sono le due grandi delusioni del campionato?

 

“Si può anche dire, anche se entrambe le squadre hanno affrontato cambiamenti importanti. Il Napoli ha cambiato tecnico, un aspetto importante, mentre gli emiliani hanno cambiato tanti interpreti. Tuttavia, bisogna sottolineare che, se per una società come il Napoli è motivo di preoccupazione il fatto di non poter figurare tra le squadre qualificate alla prossima Champions League, rischiare la retrocessione, come nel caso del Sassuolo, è ancor più preoccupante”.

 

Cosa è pesato di più nella stagione del Napoli?

 

“Lo scudetto del Napoli non era preventivato. Se nella stagione di Maradona il club aveva acquistato una serie di giocatori importanti, strutturandosi per il successo, quello dello scorso anno possiamo definirlo un successo estemporaneo. Dunque, aver vinto quel campionato credo possa aver contribuito a calare l’adrenalina. Anche l’addio di Spalletti ha giocato un ruolo importante. Bisogna comprendere che ci sono club, come la Juventus e le milanesi, che sono strutturate per vincere, ed altri club che, a livello di ambiente, non lo so e, pertanto, confermarsi è sempre molto difficile”.

 

Thiago Motta è la chiave del successo del Bologna?

 

“Sicuramente non si può negare che Thiago Motta abbia dato un’impronta importante. Se la squadra è in zona Champions non si può pensare che il tecnico non abbia contribuito. Inoltre, parliamo di un club che da anni si sta strutturando per lottare per posizioni importanti di classifica. I felsinei potrebbero divenire la nuova Atalanta del nostro campionato. In questa prospettiva, è importante abituare l’ambiente a determinati tipi di classifica che, però, non ti si possono ripercuotere contro. Anche arrivare quinto o sesto, dopo un campionato come quello attuale, fa parte del percorso”.

 

Al tecnico del Bologna consiglierebbe di restare in Italia o di andare all’estero?

 

“Quando un allenatore ha la possibilità di andare a migliorare, sia dal punto di vista economico che professionale, deve poter sfruttare l’occasione. Un giocatore può sbagliare una partita ed andare in panchina, potendo riscattarsi nelle gare successive. Un tecnico non può sempre fare scelte di cuore, se sbaglia tre partite rischia di andare a casa".

 

Ci dice un calciatore che potrà essere decisivo sia per Sassuolo-Napoli che per Inter-Atalanta?

 

“Per Inter-Atalanta, al di là dei soliti nomi, come Lautaro, ci sono giocatori come Darmian che possono definirsi la vera anima della squadra. Sono giocatori meno sponsorizzati ma anche tra i più preziosi. Per la gara degli azzurri, invece, bisognerebbe attendere le formazioni, anche se credo che Osimhen sia un calciatore che può fare la differenza in qualsiasi partita”.