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PRESS CONFERENCE - Napoli, Mazzarri: "Scudetto? Pensiamo prima a vincere le partite, dal 4-3-3 al 3-4-3 in base agli avversari, Osimhen mi ricorda Cavani"
24.11.2023 16:14 di Napoli Magazine

CASTEL VOLTURNO (CE) - Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida contro l'Atalanta. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".

 

 

- E' la squadra piu' forte che ha mai allenato? 

 

"Sono emozionato. Dopo 23 anni di carriera e' successo. E' la squadra piu' forte che ho allenato. Non sono stanco, ho dormito 12 ore. Spalletti ha fatto un capolavoro l'anno scorso, mi emozionavo a vedere il Napoli, era un piacere vederlo in campo. Speravo di poterli allenare, grazie al presidente che mi ha chiamato mi auguro di allenarli almeno fino al termine della stagione".

 

- Che obiettivi vi siete dati?

 

"Ricordo la vittoria della Coppa Italia, fu un trionfo. Ho detto ai ragazzi che fisiologicamente puo' esserci stato un po' di calo. Ho studiato tanto. Ci sono stati dei cambiamenti nel calcio. Sono venuto e gli ho detto che voglio indicargli i pericoli. Non dobbiamo sottovalutare niente".

 

- De Laurentiis cosa le ha chiesto?

 

"Ho un rapporto con De Laurentiis da tanti anni. C'e' stato un equivoco alla separazione, durato due anni. Ci diamo del tu. Abbiamo chiarito quelle poche cose che c'erano da chiarire".

 

- In che condizioni psicologiche e fisiche ha trovato i ragazzi?

 

"Sono nato per soffrire, ho visto oggi Anguissa la prima volta. Quando sono arrivato i titolari erano 7-8. Sarò qui a vigilare sul particolare. Staremo sempre in ritiro e capiro' meglio tutto col passare del tempo".

 

- Come sta Osimhen?

 

"E' un ragazzo eccezionale, vuole vincere con la squadra. Sta rientrando, sono contento. Saro' piu' preciso tra qualche tempo".

 

- In base a cosa scegliera' i titolari?

 

"Raspadori e Simeone hanno caratteristiche diverse, ma non voglio dare vantaggi ad un grande allenatore come Gasperini".

 

- Il Napoli, nelle ultime gare, non sembra avere sempre la stessa intensità? Alcuni la definiscono bollito...

 

"Il bollito se e' buono lo mangio anche io. L'ho detto anche a Pondrelli, serve del tempo. Se subentro ad un allenatore con un curriculum ed una carriera non lo critico, non mi permetterei mai. Lavorero' con Pondrelli e con la squadra".

 

- Si riparte dal 4-3-3? O pensa di tornare alla difesa a 3?

 

"A Coverciano mi chiamano spesso per fare lezioni agli altri. Credo di saper insegnare qualsiasi modulo. Di partita in partita faro' le mie scelte".

 

- Il calendario non e' semplice...

 

"Anche quando arrivai la prima volta a Napoli il calendario non era semplice. Bisogna essere fiduciosi. All'epoca non ando' cosi' male".

 

- Scudetto ancora possibile?

 

"Vogliamo lottare ogni partita fino alla morte. Bisogna risolvere gli eventuali problemi che ci sono nella squadra. E' come una raccolta dati. Dopo l'Atalanta avro' una percezione diversa".

 

- Nella testa dei giocatori e' ancora possibile pensare al tricolore?

 

"Pensiamo prima a vincere. Siamo a 10 punti dalla vetta. Cominciamo a vincere le partite".

 

- Osimhen come Cavani?

 

"Sono simili. Ci ho parlato due minuti. Quando vuoi bene all'allenatore corri anche per lui. Hanno la stessa tipologia di gioco".

 

- Al Maradona pensa di ristabilire un feeling con i tifosi? Cosa prova a vedere lo Scudetto sulle maglie azzurre?

 

"Napoli è casa mia. Mi sono venuti i brividi rivedendo il film del Napoli dello Scudetto. Sono emozionatissimo. Allo stadio Maradona facevamo tanto. La scalata del Napoli e' partita da me. Ho sempre avuto un bel feeling con lo stadio. Qui c'e' stato Maradona. Fa parte del gioco di una grande piazza. Il Napoli e' rispettato in tutta Europa. 

 

- Osimhen come Cavani, Kvara come Lavezzi, Zielinski come Hamsik... Dal 4-3-3 si puo' passare al 3-4-3?

 

"Quando attaccavamo eravamo 3-4-3, c'erano i tre tenori e in fase difensiva ci si abbassava un pò. Quando attaccavamo c'era la mezza punta di destra Lavezzi a sinistra, Cavani, quattro centrocampisti e tre difensori. Se voi pensate il 4-3-3, perchè vi dico da sempre il mio modulo preferito: ci sono tanti movimenti, mi piace. Se voi prendete un centrale delle mie ex squadre, quando perdevamo, toglievo un centrale e mettevo Behrami un pochino più basso, che poteva essere un centrale davanti alla difesa come Lobotka. Se voi prendete un centrale e lo alzate di qualche metro, è lo stesso modulo. E' chiaro che un allenatore che come me ha sempre cercato di fare risultato, se avevo calciatori che non erano veloci, dovevo fare in modo di avere una protezione in profondità. Toglievo tipo Gamberini e mettevo Behrami più basso e facevamo il 4-3-3, mettendo un attaccante in più. Cavani Osimhen e Kvara e Lavezzi? Nella posizione è uguale, le caratteristiche sono diverse. Lavezzi non rientrava come Kvaratskhelia. Lo tenevo sempre alto, perchè non aveva voglia e il fiato per rientrare. Se lo facevo rientrare, scoppiava. Come ruolo sono simili, saltano l'uomo allo stesso modo. Con Cavani e Osimhen è più facile il paragone".

 

- Sperava di tornare a Napoli un giorno?

 

"Me lo sono sempre chiesto. Quando andai via sapevo che era difficile fare meglio. Serviva un mercato particolare, l'abbiamo visto anche quest'anno che poi si diventa leggibili. Vediamo".

 

"Quando arrivi secondo. 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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24/11/2024 - 16:14

CASTEL VOLTURNO (CE) - Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida contro l'Atalanta. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".

 

 

- E' la squadra piu' forte che ha mai allenato? 

 

"Sono emozionato. Dopo 23 anni di carriera e' successo. E' la squadra piu' forte che ho allenato. Non sono stanco, ho dormito 12 ore. Spalletti ha fatto un capolavoro l'anno scorso, mi emozionavo a vedere il Napoli, era un piacere vederlo in campo. Speravo di poterli allenare, grazie al presidente che mi ha chiamato mi auguro di allenarli almeno fino al termine della stagione".

 

- Che obiettivi vi siete dati?

 

"Ricordo la vittoria della Coppa Italia, fu un trionfo. Ho detto ai ragazzi che fisiologicamente puo' esserci stato un po' di calo. Ho studiato tanto. Ci sono stati dei cambiamenti nel calcio. Sono venuto e gli ho detto che voglio indicargli i pericoli. Non dobbiamo sottovalutare niente".

 

- De Laurentiis cosa le ha chiesto?

 

"Ho un rapporto con De Laurentiis da tanti anni. C'e' stato un equivoco alla separazione, durato due anni. Ci diamo del tu. Abbiamo chiarito quelle poche cose che c'erano da chiarire".

 

- In che condizioni psicologiche e fisiche ha trovato i ragazzi?

 

"Sono nato per soffrire, ho visto oggi Anguissa la prima volta. Quando sono arrivato i titolari erano 7-8. Sarò qui a vigilare sul particolare. Staremo sempre in ritiro e capiro' meglio tutto col passare del tempo".

 

- Come sta Osimhen?

 

"E' un ragazzo eccezionale, vuole vincere con la squadra. Sta rientrando, sono contento. Saro' piu' preciso tra qualche tempo".

 

- In base a cosa scegliera' i titolari?

 

"Raspadori e Simeone hanno caratteristiche diverse, ma non voglio dare vantaggi ad un grande allenatore come Gasperini".

 

- Il Napoli, nelle ultime gare, non sembra avere sempre la stessa intensità? Alcuni la definiscono bollito...

 

"Il bollito se e' buono lo mangio anche io. L'ho detto anche a Pondrelli, serve del tempo. Se subentro ad un allenatore con un curriculum ed una carriera non lo critico, non mi permetterei mai. Lavorero' con Pondrelli e con la squadra".

 

- Si riparte dal 4-3-3? O pensa di tornare alla difesa a 3?

 

"A Coverciano mi chiamano spesso per fare lezioni agli altri. Credo di saper insegnare qualsiasi modulo. Di partita in partita faro' le mie scelte".

 

- Il calendario non e' semplice...

 

"Anche quando arrivai la prima volta a Napoli il calendario non era semplice. Bisogna essere fiduciosi. All'epoca non ando' cosi' male".

 

- Scudetto ancora possibile?

 

"Vogliamo lottare ogni partita fino alla morte. Bisogna risolvere gli eventuali problemi che ci sono nella squadra. E' come una raccolta dati. Dopo l'Atalanta avro' una percezione diversa".

 

- Nella testa dei giocatori e' ancora possibile pensare al tricolore?

 

"Pensiamo prima a vincere. Siamo a 10 punti dalla vetta. Cominciamo a vincere le partite".

 

- Osimhen come Cavani?

 

"Sono simili. Ci ho parlato due minuti. Quando vuoi bene all'allenatore corri anche per lui. Hanno la stessa tipologia di gioco".

 

- Al Maradona pensa di ristabilire un feeling con i tifosi? Cosa prova a vedere lo Scudetto sulle maglie azzurre?

 

"Napoli è casa mia. Mi sono venuti i brividi rivedendo il film del Napoli dello Scudetto. Sono emozionatissimo. Allo stadio Maradona facevamo tanto. La scalata del Napoli e' partita da me. Ho sempre avuto un bel feeling con lo stadio. Qui c'e' stato Maradona. Fa parte del gioco di una grande piazza. Il Napoli e' rispettato in tutta Europa. 

 

- Osimhen come Cavani, Kvara come Lavezzi, Zielinski come Hamsik... Dal 4-3-3 si puo' passare al 3-4-3?

 

"Quando attaccavamo eravamo 3-4-3, c'erano i tre tenori e in fase difensiva ci si abbassava un pò. Quando attaccavamo c'era la mezza punta di destra Lavezzi a sinistra, Cavani, quattro centrocampisti e tre difensori. Se voi pensate il 4-3-3, perchè vi dico da sempre il mio modulo preferito: ci sono tanti movimenti, mi piace. Se voi prendete un centrale delle mie ex squadre, quando perdevamo, toglievo un centrale e mettevo Behrami un pochino più basso, che poteva essere un centrale davanti alla difesa come Lobotka. Se voi prendete un centrale e lo alzate di qualche metro, è lo stesso modulo. E' chiaro che un allenatore che come me ha sempre cercato di fare risultato, se avevo calciatori che non erano veloci, dovevo fare in modo di avere una protezione in profondità. Toglievo tipo Gamberini e mettevo Behrami più basso e facevamo il 4-3-3, mettendo un attaccante in più. Cavani Osimhen e Kvara e Lavezzi? Nella posizione è uguale, le caratteristiche sono diverse. Lavezzi non rientrava come Kvaratskhelia. Lo tenevo sempre alto, perchè non aveva voglia e il fiato per rientrare. Se lo facevo rientrare, scoppiava. Come ruolo sono simili, saltano l'uomo allo stesso modo. Con Cavani e Osimhen è più facile il paragone".

 

- Sperava di tornare a Napoli un giorno?

 

"Me lo sono sempre chiesto. Quando andai via sapevo che era difficile fare meglio. Serviva un mercato particolare, l'abbiamo visto anche quest'anno che poi si diventa leggibili. Vediamo".

 

"Quando arrivi secondo. 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

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