Non possono esserci oggi troppe certezze sulla rosa del Milan che verrà. Ci sono due nuove garanzie: Igli Tare e Massimiliano Allegri. C'è però anche l'ultima deludente stagione che ha sancito l'eliminazione dalle coppe e ha quasi imposto la cessione di Tijjani Reijnders per compensare le entrate che non ci saranno il prossimo anno. Era impossibile trattenere l'olandese: l'offerta del Manchester City era di quelle importanti, giuste. E poi lo stesso calciatore ha spinto per trasferirsi alla corte di Guardiola: "In questo club posso raggiungere i miei obiettivi più velocemente", ha detto nei suoi primi giorni inglesi.
Il nuovo allenatore e il nuovo direttore sportivo sono sinonimo di un Milan che vuole profondamente rinnovarsi. Rilanciarsi. Però Tare e Allegri sanno anche che ci sono anche diversi problemi pregressi da risolvere, soprattutto un paio. Theo Hernandez vuole andar via ma non in un club qualsiasi. Ha detto no all'Al-Hilal, spingeva (e ancora lo fa) per un trasferimento all'Atletico Madrid, anche se i due club la scorsa settimana sono forse arrivati a un punto di non ritorno. Non ci sono margini per trattenerlo, né per rinnovargli il contratto in scadenza tra un anno. C'è qualche spiraglio in più per Mike Maignan, ma anche lui oggi sembra più fuori che dentro. Anche il francese non ha oggi l'accordo per rinnovare l'attuale contratto valido fino al 30 giugno 2026.
In questo quadro d'incertezza c'è però un giocatore che oggi il Milan non ha alcuna intenzione di cedere. Attorno a lui la società e Allegri, forti anche di altri tre anni di contratto, vogliono ricostruire le ambizioni rossonere: Rafael Leao. Il portoghese nelle ultime settimane è finito nel mirino del Bayern Monaco, non un club qualsiasi. Ma quando s'è iniziato a discutere il Milan ha subito chiarito di non volere prendere in considerazione eventuali contropartite anche se si trattativa di nomi tutt'altro che banali come Kim o Goretzka. Solo cash. O meglio: un'offerta da almeno 100 milioni di euro per sedersi attorno a un tavolo e discutere. Una richiesta talmente alta che somiglia molto a una dichiarazione di incedibilità.
di Napoli Magazine
16/06/2025 - 11:13
Non possono esserci oggi troppe certezze sulla rosa del Milan che verrà. Ci sono due nuove garanzie: Igli Tare e Massimiliano Allegri. C'è però anche l'ultima deludente stagione che ha sancito l'eliminazione dalle coppe e ha quasi imposto la cessione di Tijjani Reijnders per compensare le entrate che non ci saranno il prossimo anno. Era impossibile trattenere l'olandese: l'offerta del Manchester City era di quelle importanti, giuste. E poi lo stesso calciatore ha spinto per trasferirsi alla corte di Guardiola: "In questo club posso raggiungere i miei obiettivi più velocemente", ha detto nei suoi primi giorni inglesi.
Il nuovo allenatore e il nuovo direttore sportivo sono sinonimo di un Milan che vuole profondamente rinnovarsi. Rilanciarsi. Però Tare e Allegri sanno anche che ci sono anche diversi problemi pregressi da risolvere, soprattutto un paio. Theo Hernandez vuole andar via ma non in un club qualsiasi. Ha detto no all'Al-Hilal, spingeva (e ancora lo fa) per un trasferimento all'Atletico Madrid, anche se i due club la scorsa settimana sono forse arrivati a un punto di non ritorno. Non ci sono margini per trattenerlo, né per rinnovargli il contratto in scadenza tra un anno. C'è qualche spiraglio in più per Mike Maignan, ma anche lui oggi sembra più fuori che dentro. Anche il francese non ha oggi l'accordo per rinnovare l'attuale contratto valido fino al 30 giugno 2026.
In questo quadro d'incertezza c'è però un giocatore che oggi il Milan non ha alcuna intenzione di cedere. Attorno a lui la società e Allegri, forti anche di altri tre anni di contratto, vogliono ricostruire le ambizioni rossonere: Rafael Leao. Il portoghese nelle ultime settimane è finito nel mirino del Bayern Monaco, non un club qualsiasi. Ma quando s'è iniziato a discutere il Milan ha subito chiarito di non volere prendere in considerazione eventuali contropartite anche se si trattativa di nomi tutt'altro che banali come Kim o Goretzka. Solo cash. O meglio: un'offerta da almeno 100 milioni di euro per sedersi attorno a un tavolo e discutere. Una richiesta talmente alta che somiglia molto a una dichiarazione di incedibilità.