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L'EX - Benitez: "Non era facile sostituire Spalletti, nuovo allenatore? Ne serve uno bravo, non è una questione di moduli"
30.04.2024 11:40 di Redazione

NAPOLI - Rafa Benitez, ex allenatore, tra le altre, di Napoli e Inter, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport:

 

Gli azzurri sono reduci da una pessima stagione. Cosa è andato storto?

 

"A un certo punto servono spessore ed esperienza. Ecco, gli infortuni dei giocatori chiave diventano troppo condizionanti se la qualità media della rosa non è così elevata. Inoltre, sostituire Spalletti sarebbe stato complesso per chiunque, per risultati ed empatia".

 

Però nel calcio esistono i cicli, ai trionfi si può dar seguito.

 

"Il punto è che se ogni risultato negativo è paragonato allo scorso anno, i calciatori perdono fiducia e si innesca un circolo vizioso. Nel pari con la Roma si è visto un buon spirito di gruppo e tanta sfortuna".

 

Il Napoli dovrà scegliere un nuovo tecnico. Quale sarebbe il profilo più adatto?

 

"Ne occorre uno molto bravo, non necessariamente giovane. Resto sempre dell’idea che ogni tecnico debba essere in grado di pensare il proprio sistema in base alla squadra. Si parte da un’idea e si modella sui giocatori. Non è una questione di 4-3-3 o 3-5-2: i tifosi vogliono vedere intensità, competitività, attaccamento. Sapersi adattare all’avversario va bene, saper imporre il proprio calcio è molto meglio".

 

Che ne pensa del possibile approdo di Lopetegui al Milan?

 

"Non conosco così a fondo le dinamiche, posso dire che Julen è un ottimo allenatore. E che subentrare a Pioli, che ha vinto, sarà complicato".

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L'EX - Benitez: "Non era facile sostituire Spalletti, nuovo allenatore? Ne serve uno bravo, non è una questione di moduli"

di Napoli Magazine

30/04/2024 - 11:40

NAPOLI - Rafa Benitez, ex allenatore, tra le altre, di Napoli e Inter, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport:

 

Gli azzurri sono reduci da una pessima stagione. Cosa è andato storto?

 

"A un certo punto servono spessore ed esperienza. Ecco, gli infortuni dei giocatori chiave diventano troppo condizionanti se la qualità media della rosa non è così elevata. Inoltre, sostituire Spalletti sarebbe stato complesso per chiunque, per risultati ed empatia".

 

Però nel calcio esistono i cicli, ai trionfi si può dar seguito.

 

"Il punto è che se ogni risultato negativo è paragonato allo scorso anno, i calciatori perdono fiducia e si innesca un circolo vizioso. Nel pari con la Roma si è visto un buon spirito di gruppo e tanta sfortuna".

 

Il Napoli dovrà scegliere un nuovo tecnico. Quale sarebbe il profilo più adatto?

 

"Ne occorre uno molto bravo, non necessariamente giovane. Resto sempre dell’idea che ogni tecnico debba essere in grado di pensare il proprio sistema in base alla squadra. Si parte da un’idea e si modella sui giocatori. Non è una questione di 4-3-3 o 3-5-2: i tifosi vogliono vedere intensità, competitività, attaccamento. Sapersi adattare all’avversario va bene, saper imporre il proprio calcio è molto meglio".

 

Che ne pensa del possibile approdo di Lopetegui al Milan?

 

"Non conosco così a fondo le dinamiche, posso dire che Julen è un ottimo allenatore. E che subentrare a Pioli, che ha vinto, sarà complicato".